Oggi giorno si sente spesso dire: “ho avuto un attacco di panico”, oppure “soffro di attacchi di panico”, “questa notte mi sono svegliato di soprassalto ero molto agitato, avevo tachicardia e ho avuto un attacco di panico”. Queste sono frasi molto comuni, spesso sentite da amici e ripetute dopo aver avvertito qualche sintomo descritto da altri.
Ma sono veramente attacchi di panico?
È fondamentale, a mio avviso, conoscere cosa sia veramente un attacco di panico per poterlo distinguere, innanzi tutto, da uno stato d’ansia generale e secondariamente per poter comprendere che ciò che si ritiene di avere in realtà non lo si ha. Spesso infatti ciò che si pensa riguardo a sé stessi, le convinzioni e le credenze influiscono negativamente sul nostro benessere e sul nostro equilibrio, portandoci in un vortice di negatività che causa sofferenza.
Il panico è diverso sia dall’ansia generalizzata che dalle fobie, poiché corrisponde ad un periodo specifico in cui vi è l’insorgenza improvvisa di una paura terrificante e la sensazione di una catastrofe. Per poter dire “ho avuto un attacco di panico” non è sufficiente avere “un po’ di agitazione”, “un po’ di nervosismo”, “un po’ di tachicardia” oppure “agitazione per mezz’ora”. Durante un attacco infatti sono presenti sintomi come apnea, dolore o fastidio al petto, sensazione di soffocamento e paura di “impazzire” e di perdere il controllo, morire. Durante un attacco di panico la persona è ipersensibile agli stimoli visivi e uditivi, si sente svenire e prova la brutta sensazione di sentirsi separati dal proprio corpo o percepisce la realtà attorno alterata. Un attacco di panico è improvviso irrompe la normale attività del soggetto che lo sperimenta che viene sorpreso, non comprende cosa gli stia succedendo, teme di avere un infarto e vorrebbe scappare per rifugiarsi in un luogo sicuro. Un attacco di panico raggiunge il picco d’intensità in 10 minuti e poi svanisce, i sintomi vissuti infatti sono molto intensi e invalidanti perciò sarebbe insostenibile per l’essere umano provarli per un lungo periodo. Un attacco di panico è immediato, repentino e molto intenso. La fase successiva all’attacco di panico, detta “post critica”, può invece protrarsi per ore perché caratterizzata da spossatezza, malessere, grosso disagio, stanchezza, scarsa lucidità e debolezza muscolare.
Un attacco di panico è complesso, intenso, provoca grosso disagio e interferisce con la normale attività quotidiana. Un attacco di panico non è quindi “uno stato d’ansia generale” caratterizzato invece da preoccupazione generalizzata, costante, che può ovviamente anch’essa interferire con le attività quotidiane. L’ansia generalizzata causa pensieri irrazionali, palpitazione e batticuore, indica che l’organismo si sta preparando ad affrontare un’imminente minaccia. La persona che soffre di ansia generalizzata si sente spesso e costantemente irrequieta, impaziente, ha la sensazione di non poter controllare la situazione e pensa possa accadere il peggio da un momento all’altro. A causa delle numerose energie che vengono spese la persona prova affaticamento e dolori fisici che la portano spesso a rivolgersi ad un medico.
Il primo passo per poter ottenere equilibrio e maggiore benessere è sicuramente cercare di avere la forza di osservare i propri sintomi ciò che si crede di avere, o ciò che non si vuole vedere ma che in realtà si prova e, in ognuno di questi casi, avere anche la forza di affidarsi ad un professionista.