Gestire l’ansia: strategie e soluzioni

Introduzione: Perché Leggere Questo Articolo?

L’ansia, una compagna spesso indesiderata della nostra vita moderna, può presentarsi in molti modi da un leggero stato di apprensione passeggero, del tutto comune ed estremamente diffuso ad una vera e propria compromissione del proprio stile di vita. 

Attraverso questo articolo esploreremo come combattere l’ansia, offrendo spunti e informazioni utili per chiunque si trovi a dover affrontare questo disturbo. 

Se soffri di ansia o conosci qualcuno che ne soffre, questa lettura potrebbe fornire una nuova prospettiva e strategie, strumenti utili per gestire meglio questo stato emotivo così comune e, perché no, anche a superare definitivamente questa paura. 

Indice

  1. Cos’è l’Ansia?

  2. Ansia Normale e Ansia Patologica: Quali Differenze?

  3. I Sintomi dell’Ansia: Come Riconoscerli?

  4. Disturbi del Sonno e Ansia: Qual è il Legame?

  5. Tecniche di Rilassamento: Come Aiutano a Ridurre l’Ansia?

  6. Psicoterapia per l’Ansia: Quali Approcci Funzionano?

  7. Trattamenti Farmacologici: Quando e Come?

  8. Mindfulness e Ansia: Un Binomio Efficace?

  9. Stile di Vita e Ansia: Cosa Modificare?

  10. Prevenire l’Ansia: Consigli e Strategie

1. Cos’è l’Ansia?

Il termine ansia deriva dal latino angĕre, che significa stringere, ed è uno stato emotivo correlato ad una serie di sintomatologie fisiche che generano una vera e propria percezione di costrizione. 

Viene spesso descritta come una sensazione di tensione psicofisica, paura, preoccupazione, sensazione di minaccia costante ed una conseguente attivazione fisica. 

L’ansia è infatti spesso una reazione fisiologica del corpo a situazioni percepite come minacciose o stressanti. Si tratta infatti di un ancestrale meccanismo di difesa che ci prepara a lottare contro un pericolo presunto o fuggire da esso. ovvero il ben noto meccanismo di attacco o fuga. 

Non sempre provare sensazioni di ansia è sinonimo di disturbo o patologia infatti possiamo distinguere tra non patologica e patologica. Quest’ultima può anche essere caratterizzata da disturbi del sonno più o meno gravi e\o attacchi di panico. 

2. Ansia Normale e Ansia Patologica: Quali Differenze?

Mentre l’ansia normale è una reazione adattiva a situazioni specifiche, l’ansia patologica persiste anche in assenza di minacce reali, interferendo con la vita quotidiana.

L’ansia definita come “normale” si evidenzia attraverso uno stato di attivazione psicofisica generando una reazione di tutto il corpo affinché possa essere preparato a mettere in atto comportamenti utili all’adattamento. Questa attivazione adattiva è spesso indirizzata a situazioni realmente presenti, che rappresentano spesso situazioni inusuali o soggettivamente complesse. 

L’ansia diventa patologica quando compromette notevolmente varie sfere della vita quotidiana, generando quindi una prepotente compromissione della capacità adattiva dell’individuo. 

L’ansia patologica viene spesso accompagnata da rimuginio costante in merito al futuro più prossimo o lontano in merito ad eventi o situazioni concrete o molto più vaghe.  L’ansia patologica determina una tale compromissione della vita quotidiana che è anche spesso associata a noti comportamenti di difesa quale l’evitamento di situazioni percepite pericolose. 

3. I Sintomi dell’Ansia: Come Riconoscerli?

I sintomi dell’ansia variano da persona a persona, tuttavia possiamo riconoscere sintomi generici, fisici e legati all’attivazione del sistema nervoso simpatico. I sintomi principali sono: 

  • senso di paura 

  • paura di perdere il controllo 

  • paura di morire 

  • ipervigilanza 

  • paura di non avere nessun aiuto 

  • evitamento 

I sintomi fisici principali, legati all’attivazione del sistema nervoso autonomo, sono: 

  • Dispnea (fame d’aria) 

  • tachicardia 

  • nausea 

  • disorientamento e vertigini 

  • dolore al petto (paura di avere un infarto) 

  • nodo in gola (difficoltà di deglutizione) 

  • sudorazione eccessiva 

  • tensione generale e conseguente affaticamento fisico

  • sensazione di caldo\freddo 

A questa lista di sintomi generali e fisiologici è fondamentale, per una completa comprensione, associare anche sintomi legati alle emozioni provate quindi sintomi più psicologici: 

  • preoccupazioni 

  • irritazione 

  • disturbi del sonno 

  • disturbi dell’attenzione e della memoria  

4. Disturbi del Sonno e Ansia: Qual è il Legame?

L’ansia può causare significativi disturbi del sonno, come l’insonnia. A sua volta, la mancanza di sonno può aggravare i sintomi dell’ansia, creando un circolo vizioso. 

I principali sintomi dell’insonnia sono: 

  1. impiegare molto tempo per l’addormentamento 

  2. svegliarsi e non riuscire più a prendere sonno 

  3. molti risvegli notturni 

Provare questa sintomatologia tendenzialmente provoca preoccupazione, apprensione, rimuginio costante quindi sintomi, come abbiamo visto, connessi al disturbo d’ansia. Comprendiamo bene quindi come sia molto facile che si crei una connessione tra sonno e ansia, un circolo vizioso spesso estremamente complesso da rompere.  

E’ importante valutare repentinamente d’affrontare un percorso di psicoterapia affinchè si possano comprendere gli incastri che hanno generato sia le difficoltà del sonno che il disturbo d’ansia. 

5. Tecniche di Rilassamento: Come Aiutano a Ridurre l’Ansia?

Le tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, lo yoga, e l’aromaterapia, sono rimedi che possono condurre ad uno stato di rilassamento muscolare quindi aiutare a percepire una sensazione di equilibrio. Un aspetto, su tutti,fondamentale affinché le tecniche di rilassamento funzionino è l’auto consapevolezza, ovvero saper prendere coscienza della sintomatologia provata e imparare a riconoscerla. 

Una delle tecniche di rilassamento più conosciute è la respirazione, spesso infatti effettuare lunghe e controllate respirazioni diaframmatiche può essere una buona strategia per sconfiggere la classica fame d’aria generata dall’ansia, allentando quindi anche la tensione muscolare. 

Una strategia conosciuta per rilassarsi è la focalizzazione dei pensieri attraverso la trascrizione di essi: scrivendo ciò che si pensa spesso si riesce anche ad elaborare efficacemente. 

Una tecnica di rilassamento molto utilizzata è stata creata dal neurologo e psichiatra J. Schultz chiamata Training Autogeno, esso consiste nel mettere in atto una serie di semplici esercizi (attraverso l’aiuto e la guida di un professionista) che conducono al rilassamento. 

6. Psicoterapia per l’Ansia: Quali Approcci Funzionano?

La psicoterapia, tra cui l’approccio cognitivo comportamentale ma soprattutto quello sistemico relazionale, si è dimostrata efficace nel trattamento dell’ansia. Questi approcci aiutano da un lato a modificare i pensieri catastrofici e le convinzioni irrazionali che alimentano l’ansia e dall’altro a comprendere relazionalmente che ruolo ha il sintomo ansioso. 

E’ fondamentale comprendere come mai è emerso il sintomo, approfondendo quale ruolo ha avuto all’interno del contesto d’appartenenza del soggetto che lo ha sviluppato. I disturbi ansiosi in generale hanno spesso a che vedere con una difficoltà di gestione della distanza nelle relazioni, le persone vicine sono spesso avvertite o troppo “vicine” o troppo “lontane”. Vicino-lontano, libertà e catene, avvicinarsi e allontanarsi, sono parole chiave legate ai Disturbi D’ansia così come la necessità di avere spesso una boa di salvataggio per affrontare i pericoli del mondo.   

7. Trattamenti Farmacologici: Quando e Come?

In alcuni casi, l’intervento farmacologico può essere necessario per gestire l’ansia. Gli ansiolitici, ad esempio, possono offrire un sollievo temporaneo dai sintomi più acuti, ma devono essere usati sotto stretto controllo medico e all’interno di un percorso multidisciplinare. 

Attraverso quest’ultimo è infatti possibile effettuare uno screening delle reazioni del fisico alla somministrazione dello psicofarmaco, gli eventuali effetti collaterali, e contemporaneamente poter “mettere mano” a meccanismi che spesso sono inaccessibili a causa di sintomi troppo floridi. 

8. Mindfulness e Ansia: Un Binomio Efficace?

La pratica della mindfulness, che significa “consapevolezza”, aiuta a concentrarsi sul presente, riducendo il rimuginio e l’apprensione per il futuro, due elementi chiave dell’ansia.

Attraverso la mindfulness è possibile sviluppare un atteggiamento tendenzialmente basato sulla capacità di prestare attenzione con curiosità, porsi in ascolto del nostro corpo e soprattutto vivere nell’”hic et nunc” quindi nel qui ed ora. 

La mindfulness, attraverso specifici esercizi che tendono a portare il soggetto a divenire sempre più consapevole del proprio corpo, porta anche ad una effettiva riduzione dei sintomi ansiosi. Un noto effetto della mindfulness è la drastica riduzione del rimuginio pertanto anche un maggiore consapevolezza di se stessi sia cognitivamente che fisicamente nel mondo del qui ed ora. 

Grazie a questa consapevolezza spesso anche lo stile di vita subisce conseguenti modifiche affinché il benessere psicofisico passi anche attraverso maggiore presenza a stessi e maggiore equilibrio. 

10. Prevenire l’Ansia: Consigli e Strategie

La prevenzione dell’ansia include la consapevolezza dei propri stati emotivi, la gestione dello stress, e la costruzione di una rete di supporto sociale. 

Uno degli aspetti fondamentali per prevenire l’ansia è la conoscenza di se stessi, dei propri valori e delle proprie priorità nel qui ed ora. E’ solo ed esclusivamente attraverso un buon approfondimento di questi aspetti che non zampilleranno improvvisamente nella mente pensieri catastrofici o rimuginii debilitanti. 

Conclusioni: Punti Chiave da Ricordare

  • L’ansia è una reazione assolutamente normale, ma può diventare patologica quando compromette la maggior parte delle sfere della vita quotidiana 

  • Riconoscere i sintomi dell’ansia è il primo passo per affrontarla.

  • Le tecniche di rilassamento come il training autogeno e la mindfulness sono strumenti utili.

  • La psicoterapia e, in alcuni casi, i farmaci possono aiutare ed è fondamentale valutare di effettuare un percorso multidisciplinare e di confronto tra i professionisti 

  • Modifiche nello stile di vita possono ridurre l’impatto dell’ansia, così come la conoscenza di se stessi e il poter apprendere come vivere nel “qui ed ora”. 

  • Prevenire è meglio che curare: agire tempestivamente è fondamentale.

Combattere l’ansia non è sempre facile, ma con le giuste informazioni e strumenti, è possibile sconfiggerla definitivamente e non limitarsi semplicemente a gestirla ma trasformarla in un punto di forza!

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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