Comprendere l’Ansia da Separazione: Cause, Sintomi e Trattamenti

Ansia da separazione

Cos’è l’ansia da separazione

Il disturbo d’ansia da separazione è la paura persistente, intensa, e inappropriata, rispetto all’età di sviluppo, della separazione da una figura di riferimento, da un oggetto o un certo ambiente. 

Le ricerche dimostrano che è più frequente nei bambini piccoli e colpisce circa il 2-5 % di questa popolazione.

Il disturbo d’ansia da separazione nell’adulto può prevedere ansia da separazione coniugale, con il partner come oggetto, oppure ansie per i genitori anziani o soli a casa o angosce nei periodi di distacco dai genitori, come a replicare lo stato ansioso vissuto da piccoli. 

E’ frequente che adulti ansiosi siano stati bambini con un disturbo di ansia da separazione e, viceversa, che bambini con disturbo d’ansia da separazione diventino adulti ansiosi. Tendenzialmente soggetti ansiosi fin da piccoli possono manifestare forme d’ansia da adulti modificando l’oggetto temuto.

Le cause principali le possiamo riscontrare, innanzitutto, in esperienze infantili, iperprotezione, esperienze vissute come traumatiche. Possono concorrere allo sviluppo dell’ansia da separazione anche fattori biologici. Come vedremo, un ruolo fondamentale tuttavia viene giocato dall’attaccamento così come le dinamiche ad esso collegate. 

I sintomi comuni dell’ansia da separazione includono attacchi di panico, sintomi fisici come mal di testa e mal di stomaco e sintomi emotivi come estrema preoccupazione e paura. La comprensione della gamma di manifestazioni comportamentali, emotive e fisiche tipiche di chi soffre di ansia da separazione è essenziale per aiutare gli individui a comprendere e risolvere questo disturbo. 

Fattori biologici e genetici

La genetica individuale svolge un ruolo significativo nel determinare le manifestazioni di disagio infantile e giovanile ma quanto conta l’ambiente e quanto conta la genetica?   

Studi recenti, in continua evoluzione, confermano l’importanza della predisposizione genetica nella reazione della psiche all’esposizione all’ambiente vissuto. Resta ancora da capire attraverso quali specifici meccanismi agisca la predisposizione genetica, tuttavia, in alcuni casi questi meccanismi biologici sono stati approfonditi e sono in fase di continua analisi. Tra le principali affermazioni a riguardo troviamo due studi importanti. 

Uno studio, pubblicato nel 2003 su oltre 1000 bambini,  seguiti poi per oltre 20 anni, che erano stati esposti  a situazioni di disagio in famiglia (es. separazione) ha dimostrato che un particolare assetto genetico legato al metabolismo del neurotrasmettitore della serotonina aveva un effetto negativo nello sviluppo di una tolleranza del disagio vissuto. Lo studio evidenzia che la carenza –su base genetica- del trasportatore del neurotrasmettitore serotonina rendeva i soggetti molto più inclini a sviluppare situazioni di disagio psichico non solo in età giovanile ma anche in età adulta. 

Un’altro studio effettuato sui gemelli dall’Università Vita Salute San Raffaele di Milano ha invece dimostrato che il distacco, anche di uno solo dei due genitori aumenta, in bambini geneticamente vulnerabili, il rischio di sviluppare attacchi di panico e sintomi ansiosi, da adulti. Il concetto di distacco prevedeva sia il trasferimento, la separazione, il decesso o il momentaneo allontanamento per lavoro. 

Fattori ambientali

La causa effettiva del disturbo d’ansia da separazione non è conosciuta, sebbene alcuni fattori di rischio siano stati identificati. L’esordio del disturbo può avvenire in seguito ad un evento  particolarmente stressante come un trasloco, separazione, malattie del bambino o di un familiare, morte di un animale domestico, morte di un genitore, incidenti che hanno coinvolto la famiglia, furti in casa. 

Il disturbo può emergere in modo totalmente transitorio poiché dovuto a cambiamenti e trasformazioni dettate dalla crescita, tuttavia sono le reazioni dell’ambiente e i tentativi autonomi di risoluzione, che possono stabilizzare il problema che potrebbe assumere caratteristiche patologiche. 

Generalmente le caratteristiche dei bambini che sviluppano questo disturbo sono: estrema diligenza, scrupolosità, attenzione eccessiva a quanto accade nel loro ambiente di vita, forte desiderio di compiacere, tendenza al conformismo.  Le famiglie, generalmente, tendono ad essere molto unite ed accudenti ed i bambini spesso sembrano oggetto di eccessiva attenzione e preoccupazione da parte dei genitori.

Segni e sintomi del disturbo d’ansia da separazione

Il disturbo d’ansia da separazione è il disturbo più frequente nei bambini sotto i 12 anni e lo riconosciamo per le difficoltà del bambino (o di un adulto) di allontanarsi dalla casa o dalle figure di riferimento. La probabilità di esserne interessati diminuisce passando dall’infanzia all’adolescenza, all’età adulta, mentre è paragonabile in maschi e femmine. 

A differenza delle paure e preoccupazioni transitorie che i bambini\adolescenti\adulti possono sperimentare negli occasionali allontanamenti, il disturbo d’ansia di separazione può influenzare notevolmente la vita di una persona, limitandone la capacità di impegnarsi in attività quotidiane.

Sintomi fisici

Tra i sintomi fisici attraverso i quali riconosciamo un disturbo d’ansia da separazione troviamo: mal di pancia, vertigini, battito cardiaco accelerato, respiro corto e sudorazione. La manifestazione di questi disturbi fisici varia in base all’età: in adolescenza è più comune riscontrare palpitazioni, mancanza d’aria e cefalea, attacchi di panico. 

Sintomi comportamentali

Alcuni sintomi comportamentali sono caratteristici di questo specifico disturbo. Tendenzialmente, bimbi piccoli, faticano ad esprimere una paura determinata esprimendo la fatica sostenendo di non volere, per esempio, andare a scuola. I bambini più grandi e gli adolescenti riescono invece a descrivere le loro preoccupazioni come qualcosa di “brutto” che potrebbe accadere a loro o ai genitori.

Preoccupazioni comuni sono: “E se succedesse qualcosa di brutto a mamma o a papà?”, “e se mi perdessi?”, “E se non mi venisse a prendere a scuola?”.

Sintomi emotivi

Pianti, aggrapparsi ai genitori, scatti di rabbia sono invece sintomi emotivi dell’ansia da separazione. Tra questi riconosciamo anche la difficoltà ad addormentarsi da soli, frequenti incubi di separazione o morte di persone care. I bambini potrebbero pronunciare frasi come: “non lasciarmi solo”, “non andartene”. 

I bambini che soffrono di ansia da separazione potrebbero rifiutarsi di dormire in camera da soli, stare a scuola o partecipare alle attività senza qualcuno di fidato vicino. 

I sintomi emotivi variano leggermente invece in adolescenza, fase in cui tale disturbo è meno comune, in cui tuttavia i ragazzi potrebbero esserne colpiti in momenti di particolare stress come il divorzio dei genitori o la perdita di una persona cara.  Da un momento all’altro potrebbero fare fatica ad andare a dormire a casa dei loro amici, andare a scuola, utilizzare mezzi pubblici.

 

 

Diagnosi del Disturbo d’ Ansia da Separazione

Arriviamo alla domanda più richiesta, come capiamo se è ansia da separazione? Come effettuiamo la diagnosi? Per rispondere ci affidiamo ai manuali diagnostici (DSM-5, APA 2013) che ci dicono che: 

Il disturbo d’ansia da separazione è una paura o ansia eccessiva e inappropriata rispetto allo stadio di sviluppo che riguarda la separazione dalle figure di attaccamento, devono essere soddisfatti 3 (o più) dei seguenti criteri:

  1. Ricorrente ed eccessivo disagio quando ci si aspetta o si vive la separazione da casa o dalle principali figure di attaccamento.

  2. Persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo alla perdita delle figure di attaccamento, o alla possibilità che accada loro qualcosa di dannoso, come malattie, ferite, catastrofi o morte.

  3. Persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo al fatto che un evento imprevisto comporti separazione dalla principale figura di attaccamento (per es., perdersi, essere rapito, avere un incidente, ammalarsi).

  4. Persistente riluttanza o rifiuto di uscire di casa per andare a scuola, al lavoro o altrove per paura della separazione.

  5. Persistente ed eccessiva paura di, o riluttanza a, stare da soli o senza le principali figure di attaccamento a casa o in altri ambienti.

  6. Persistente riluttanza o rifiuto di dormire fuori casa o di andare a dormire senza avere vicino una delle principali figure di attaccamento.

  7. Ripetuti incubi che implicano il tema della separazione.

  8. Ripetute lamentele di sintomi fisici (per es., mal di testa, dolori di stomaco, nausea, vomito) quando si verifica o si prevede la separazione dalle principali figure di attaccamento.

B. La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti, con una durata di almeno 4 settimane nei bambini e adolescenti, e tipicamente 6 mesi o più negli adulti.

C. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti.

D. Il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale. 

Una diagnosi accurata, l’approfondimento del disagio nel contesto vissuto e sperimentato e un trattamento adeguato sono essenziali per aiutare i bambini, gli adulti e le loro famiglie, con Disturbo d’ansia da separazione a risolvere i sintomi e a migliorare il loro funzionamento generale.

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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