Disturbi d’ansia: facciamo chiarezza

Facciamo un po’ di chiarezza sull’ansia e i disturbi d’ansia. Partiamo dal presupposto che l’ansia è un qualcosa di assolutamente normale, che fa parte dei nostri meccanismi più ancestrali. In particolare consiste in un sistema di protezione che permette di tenerci lontano da tutte le situazioni potenzialmente pericolose, attivando dei meccanismi fisici e dei meccanismi mentali che diventano tutelanti per la nostra incolumità.

Si parla però di disturbi d’ansia nel momento in cui c’è una condizione anticipatore di preoccupazione rispetto a pericoli ed eventi futuri potenzialmente negativi. Si vengono a creare dei sentimenti di disforia, piuttosto che una situazione di tensione dal punto di vista fisico, sia per quanto riguarda eventi esterni sia per eventi interni, appartenenti alla mente dell’individuo. 

Si fa un gran parlare dei disturbi d’ansia, sembra che tutti l’abbiano provata, che tutti la sperimentino. Ognuno ha la sua versione, però per fare un po’ di chiarezza possiamo dire che esistono, al di là dei disturbi d’ansia legati all’utilizzo di sostanze piuttosto che ad una condizione medica generale, 7 diversi tipi di disturbi d’ansia.

Il primo è il disturbo d’ansia generalizzato. Si vive in una situazione di agitazione e preoccupazione costanti che accompagnano l’individuo per tutto il corso della giornata, per più giorni consecutivi. In particolare i manuali diagnostici si riferiscono ad un periodo di almeno 6 mesi.

Il secondo è il disturbo d’ansia sociale, cioè legato a delle situazioni specifiche che pongono l’individuo in una condizione di giudizio rispetto agli altri, che lo mettono a disagio. 

Il terzo è l’agorafobia. Un disturbo che fa riferimento alla paura degli spazi ampi, aperti, che mettono l’individuo anche in questo caso in una situazione di preoccupazione e di agitazione.

Il quarto sono le fobie specifiche, ossia una paura irrazionale per qualcosa di specifico. Ad esempio l’acrofobia per quanto riguarda le altezze piuttosto che la claustrofobia per gli spazi chiusi.

Il quinto è il disturbo da attacco di panico, che è sicuramente uno tra i più conosciuti e consiste nell’insorgere improvviso, nell’arco di dieci minuti, di una serie di sintomi, come ad esempio tachicardia, sudorazione, confusione, paura di morire, etc. (ho già fatto dei video a riguardo, dove approfondisco meglio questo argomento).

Infine ci sono altri due disturbi d’ansia, che vengono ascritti principalmente al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.

Il mutismo selettivo, ossia la difficoltà a parlare e nell’esprimersi in situazioni specifiche situazioni, che mettono a disagio l’individuo e l’ansia da separazione, anche in questo caso prevalente nei bambini. Come dice il termine stesso consiste nella difficoltà ad allontanarsi dalla figura principale di riferimento.

Con questo video ho voluto provare a chiarire meglio quali sono i disturbi d’ansia per provare a mettere ordine, perché quando si parla di ansia, di fatto, non c’è nulla di negativo, ma nel momento in cui l’ansia degenera allora si trasforma in un disturbo, ma in questo caso è fondamentale distinguere con chiarezza di cosa si sta parlando.

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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