In questi ultimi giorni abbiamo assistito a scenari che fino a poco tempo fa avevamo apprezzato nei film: paesi isolati, quarantene,  supermercati vuoti.  Qual è la ricetta perfetta per alimentare il panico nelle folle?

Il tema prettamente psicologico che riguarda questa situazione d’emergenza è legato al panico che si è scatenato in Italia e a tratti nel mondo. Gli elementi che possono alimentarlo e scatenarlo, a mio avviso, sono prettamente due e hanno a che fare con la contraddizione tra due livelli: il primo il livello di informazione trasmessa e il secondo livello ovvero il successivo comportamento richiesto e da adottare.

Il problema in questione non è il termine assoluto della crisi quanto il gap e lo spazio che si crea, in termini di contraddittorietà, tra il livello d’informazione e quello di comportamento.

Proponendo un esempio attuale riguardo il Covid-19 possiamo infatti notare che inizialmente l’informazione trasmessa era che il virus era poco più mortale e infettivo di una normale influenza. Tuttavia successivamente il comportamento richiesto da adottare prevede le scuole chiuse e paesi isolati in quarantena.

Come si nota c’è una profonda discrasia tra livello 1 d’informazione e livello 2 di comportamento ed è da questo gap che si genera la paura e il panico. Le persone in generale infatti faticano a spiegarsi cosa stia effettivamente accadendo, si innescano ragionamento e pensieri, nonché dubbi riguardo l’effettiva realtà della situazione.

Ci sono stati naturalmente dei tentativi successivi di ristabilire l’equilibrio tra informazione e comportamento attraverso l’esposizione del parere di medici qualificati. È stato comunicato che il comportamento richiesto era teso a evitare il contagio di quei soggetti che potrebbero essere a rischio ed evitare pertanto anche il sovraffollamento degli ospedali nonché evitare anche l’espansione stessa del virus.

L’aspetto medico è sicuramente grave e importante quindi va affrontato con serietà, rischia tuttavia di diventare ancor più grave l’aspetto psicologico e tutte le conseguenze che questo si porta con sé in futuro e in tutte le future occasioni simili a questa che stiamo vivendo.

Psicologo ComoDr. Matteo Radavelli – Psicoterapeuta e Psicologo Como
Via Dante Alighieri 95, 22100 Como CO
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info@matteoradavelli.it

Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo ad orientamento sistemico relazionale, ho conseguito la Laurea in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, con successiva specializzazione in psicoterapia presso lo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Svolgo la mia attività come professionista dal 2011 e mi occupo di percorsi di psicoterapia individuale, psicoterapia di coppia e familiare.

Dirigo uno studio di psicologia a Como e provincia (Cantù) oltre che in provincia di Lecco e Monza Brianza

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