Sfatiamo un mito: l’ansia notturna non è diversa dall’ansia diurna, viene definita notturna poichè si presenta durante le ore di riposo. Ci sono generalmente sei sintomi che possono concorrere insieme o separatamente e che definiscono l’ansia notturna:
- senso di agitazione e irrequietezza
- palpitazioni (fiato corto, sudorazione..)
- dolori (affaticamento, come se si fosse fatto a pugni la sera prima)
- ruminazione (pensieri continui che si presentano nel corso della notte)
- incubi
- attacchi di panico veri e propri
- tutto ciò si presenta di notte e nelle ore di riposo
Cosa significa?
Questa tipologia di ansia si presenta quando la persona abbassa le difese, i meccanismi di protezione che mette in atto nel quotidiano e che di conseguenza permettono di non essere sopraffatti dall’ansia.
Questa tipologia di ansia si può presentare in due diversi scenari:
La persona è conscia di avere un disturbo d’ansia e attraverso l’operatività giornaliera riesce a tenere a bada lo stato d’allerta e agitazione. Menre nel momento in cui prova a rilassarsi subentrano i sintomi.
Il secondo scenario è determinato dalle persone che sono consapevoli di avere una vita frenetica ma non devono essere cognitivamente brillante per gestire lo stato emotivo ansioso diurno. Tuttavia quando abbassano le difese l’ansia esplode.
Indipendentemente da questi due scenari: consapevolezza o non consapevolezza del disturbo ansioso diurno, la sua manifestazione notturna è la medesima!
La persona, con l’ansia notturna, non si permette mai di staccare la mente dalla quotidianità, dalla giornata, dal futuro, pertanto si innesca il circolo vizioso che alimenta i sintomi stessi. In questi casi il lavoro risulta essere a maggior ragione concentrato sulle emozioni e su ciò che la persona non riesce a dirsi.