A cosa servono i sintomi? Sono utili anche se terribili? Attacchi di panico e Depressione

Ti sei mai chiesto a cosa servono i sintomi di alcune patologie?  Alcuni sono particolarmente terrificanti, scomodi, paurosi e fastidiosi da vivere. Quali sono le funzioni che assumono?   Vedremo in particolare i sintomi di alcune delle patologie più diffuse: gli attacchi di panico e la depressione maggiore. L’ obiettivo è comprendere come ciascuno di loro assume una funzione tutelante per l’organismo, quindi, nonostante siano scomodi, fastidiosi e paurosi a volte hanno un ruolo fondamentale nella tutela della persona, della sua incolumità e del suo benessere.      

Partiamo dagli attacchi di panico in particolare facendo riferimento al sintomo più preoccupante di tutti ossia lo svenimento. Gli attacchi di panico sono caratterizzati da diversi sintomi tra cui: secchezza delle fauci, tachicardia, palpitazioni, tremore, difficoltà respiratorie e iperventilazione. Nei casi più gravi avviene anche lo svenimento e questo, per chi soffre di attacchi di panico, è terrificante.  Il soggetto che sperimenta queste sensazioni conosce molto bene la paura che si può provare nel perdere il controllo, molte volte è parte del panico e consiste nel dirsi:” oddio cosa mi sta succedendo, oddio potrei morire, potrei impazzire”. Lo svenimento è quindi particolarmente difficile da sostenere ma assume una funzione cruciale per l’incolumità e la salute della persona: è un black out, uno spegnersi improvviso, tutelante per l’organismo poiché, nel momento in cui si raggiungono dei livelli di attivazione eccessivi con iperventilazione, tachicardia fortissima, il corpo usa lo svenimento per spegnersi e riportare il più velocemente possibile il suo stato ad uno stato di equilibrio. Lo svenimento quindi diventa tutelante per la persona allo stesso modo per cui lo è la catatonia, l’apatia, la mancanza di energia e di forza che si vive durante un episodio di depressione maggiore. 

I sintomi della depressione hanno, in quest’ottica, un significato e un funzionamento simili, nonostante i meccanismi che vi sottendono e i significati prevalenti siano completamente differenti. L’unico sintomo che di fatto possono condividere è l’ansia che è presente sia nell’uno che nell’altro. Talvolta la depressione porta con sé una serie di emozioni e sentimenti molto diversi, sempre connotati da un certo livello di rabbia e, rancore e aggressività cosa che può sfociare in un agito aggressivo verso di sé o verso altri. C’è infatti un nesso fortissimo e particolarmente nefasto tra la depressione e la morte: la seconda causa di morte a causa di suicidio, nella fascia d’età tra i 15 e i 29 anni, ricopre il 1,5% totale delle morti mondiali.  Essendo pertanto evidente la connessione tra depressione e morte, come per lo svenimento, la mancanza di energia, la catatonia e la difficoltà ad alzarsi dal divano sono di fatto tutelanti. La mancanza di energia preserva la persona dalla possibilità di agire la sensazione di rabbia, di aggressività e di rancore, verso se stessa o verso altri. Come lo svenimento per l’attacco di panico i sintomi che si provano durante la depressione sono tutelanti per la propria incolumità e quella altrui, ovviamente questa cosa, purtroppo, non sempre funziona.

Questa piccola spiegazione ha quindi lo scopo di far comprendere come due dei sintomi più preoccupanti ed anche più difficili da vivere hanno un ruolo di tutela nei confronti del soggetto che li sperimenta e del sistema di cui si circonda ed è circondato. 

Dr. Matteo Radavelli: Ciao, sono il Dr. Matteo Radavelli, Psicologo e Psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale. Mi sono laureato in Psicologia Clinica e Neuropsicologia presso l'Università degli studi di Milano Bicocca e specializzato in psicoterapia allo European Institute of Systemic-relational Therapies (E.I.S.T.). Ho lavorato per il Cassel Hospital di Richmond (Londra) e per l'Ospedale Maggiore Sant'Anna di Como come consulente psicologo, per il quale ho gestito il servizio "Stai Bene col Tuo Lavoro", rivolto ad imprenditori e dipendenti che hanno sviluppato una difficoltà psicologica connessa a problemi lavorativi ed economici. Attualmente dirigo e supervisiono 6 centri di psicologia e psicoterapia: Arcore, Monza, Seregno e Agrate Brianza (provincia di Monza e Brianza), Como e Merate (provincia di Lecco). Nel mio lavoro mi rivolgo ad individui, coppie e famiglie che attraversano un momento di difficoltà, partendo dal presupposto che il disagio non va considerato come esclusivamente interno all'individuo, ma come parte del sistema di relazioni in cui vive. Questa modalità consente di evidenziare i vincoli che mantengono la difficoltà e favorisce la loro rinegoziazione e superamento. Il metodo da me utilizzato è particolarmente utile in situazioni di ansia, problemi relazionali e problemi sessuali. Insieme dedicheremo i primissimi incontri ad approfondire il problema, costruendo la strada verso il cambiamento desiderato.
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